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MONETA DI
CONTO
(o unità di conto). Detta anche
"moneta immaginaria", in un sistema monetario assolve, senza essere effettivamente
coniata, una delle funzioni della moneta, quella di misura del valore,
esprimendo perciò prezzi, salari, debiti, crediti. Nel sistema
carolingio si contava per denari, soldi e lire (secondo
l'equivalenza: 1 lira = 20 soldi = 240 denari), ma solo il denaro d'argento
era una moneta coniata. In origine ciò coincideva con un sistema
di pesi, perché la libbra (lira) era l'unità di peso, pari
a circa 408 grammi. Dal IX secolo i denari si svalutarono, venendo coniati
più leggeri e con un intrinseco argenteo più debole, ma
sempre restarono in uso le equivalenze con la lira e il soldo; questi
cessarono perciò di essere dei pesi e divennero pure monete di
conto. Al principio del XIII secolo furono coniati i grossi (a
Venezia dal 1204, in Francia dal 1226), monete d'argento che equivalevano
a dodici denari piccoli e che venivano quindi a fare del soldo una moneta
reale. A loro volta le monete d'oro coniate a Genova, Firenze e Venezia
dal 1252 al 1284 materializzarono la lira: un fiorino equivaleva
esattamente a 240 denari piccoli. La divaricazione fra moneta reale e
moneta di conto si manifestò ancora nel fatto che si continuò
a dire un soldo di piccoli o di grossi per indicare la somma di dodici
monete piccole o grosse. D'altra parte nel corso dei secoli in ogni paese
la varietà delle monete coniate, ciascuna con il proprio nome (scudo,
barile, giulio, testone, piastra ecc.), si
fece sempre più ampia e di ognuna di esse era necessario sapere
l'equivalenza in moneta di conto, che l'autorità sovrana faceva
spesso variare nel tempo. La moneta di conto come sistema separato da
quella reale venne meno nel XIX secolo, allorché le unità
monetarie (sterlina, franco, lira ecc.) divennero
legalmente equivalenti a un determinato peso d'argento o d'oro, che lo
stato si impegnava a mantenere invariato. Nel 1979 divenne moneta di conto
l'Ecu (European Currency Unit), istituita insieme al Sistema monetario
europeo (Sme).
S. Guarracino
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